New York e New England 2023: White Mountains – New Hampshire e Vermont

New York e New England 2023: White Mountains – New Hampshire e Vermont

Day 12 – West Quoddy Head Light, Jasper Beach, Conway, Kancamagus Highway

Oggi compenserò i racconti lunghissimi degli altri giorni, perché è stato un giorno di trasferimento: abbiamo lasciato il Maine per tornare in New Hampshire, e abbiamo lasciato la costa per le montagne. L’alba sulla Cadillac Mountain stamattina come da previsioni è saltata, ma ci siamo comunque alzati alle 6 perchè, avendo in previsione 4 ore e mezza di guida fino a North Conway, perché non fare una pazzia delle nostre e aggiungerne altre 4???

Tutto è nato ieri in un negozio di souvenir sulla Main Street di Bar Harbor: Ale – appassionato di puzzle – stava scegliendo quale prendere tra i mille modelli in vendita, tutti a tema Maine, New England, parchi nazionali, quando la sua attenzione è stata attirata da un faro che non avevamo visto, a righe bianche e rosse. Fermi tutti, e questo dov’è? Il signor Google viene in nostro soccorso: si tratta del West Quoddy Head Light, e si trova… a Lubec, sul confine con il Canada! Due ore a nord rispetto a Bar Harbor, dalla parte opposta a dove dobbiamo andare oggi… ma vuoi lasciarlo là? Così, complice anche l’alba saltata (Bar Harbor stamattina sembra Silent Hill), decidiamo di fare la pazzia, e alle 6:25 siamo in auto in direzione confine con il Canada!

Stranezze on the road

A nord di Bar Harbor troviamo un Maine molto diverso: assolutamente non turistico, più rurale, più semplice e meno “patinato”. Le farms che vendono mirtilli la fanno da padrone (il Maine produce il 25% dei mirtilli coltivati del mondo e il 90% di quelli selvatici!!!), ma sono tutte ancora chiuse, quindi andiamo dritti (o quasi) al faro… quasi perchè lungo la strada, a Machias, facciamo una breve deviazione per andare a vedere Jasper Beach, una delle uniche due spiagge al mondo (l’altra è in Giappone) composta da milioni di sassi di ryolite. Un’atmosfera pazzesca, noi da soli, la nebbia, i sassi, le onde…

Jasper Beach

Stessa atmosfera che troviamo anche al faro: dovremmo vedere anche la costa del Canada, oltre il mare, ma vediamo solo nebbia e a malapena il faro a righe bianche e rosse (ancora chiuso, ovviamente), ma è valsa la pena comunque!

Ci rimettiamo in marcia in senso opposto, direzione North Conway! 5 ore e mezza di macchina, con una sosta pranzo da Denny’s ad Augusta, arriviamo a Conway alle 16, e dopo la ricerca dei fari, comincia la ricerca di ponti coperti! Ne vediamo subito due a Conway, molto vicini tra loro, il Saco River Covered Bridge e lo Swift River Covered Bridge, e poi decidiamo, visto che le cose da fare domani sono otto milioni, di togliercene subito una, la Kancamagus Highway, la scenic byway che dà il suo meglio di sè in ottobre con il foliage (ma un po’ di giallo e rosso già c’è). La strada è una statale lunga 55km senza servizi (occhio alla benzina, quindi) le cui soste panoramiche/parcheggi sono a pagamento: si paga una fee unica di 5$ nelle self station (noi non paghiamo nulla perché la strada è compresa nel pass annuale dei parchi nazionali) e ci si può fermare nelle varie aree di sosta per quel giorno.

Swift River Bridge a Conway

Cominciamo con le prime soste: l’Albany Covered Bridge, le Lower Falls, la Rocky Gorge… ma poi comincia a piovere, quindi a malincuore decidiamo di rimandare a domani (troveremo il tempo?) le restanti soste (che sono poi le più panoramiche) e di tornare indietro. Il nostro hotel, stasera, è il Comfort Inn & Suites di North Conway, ottimo, camera enorme, piscina (che ovviamente non useremo) e soprattutto… laundry! E vai di lavatrice!

I parcheggi sulla Kancamagus Highway si pagano così
Albany Covered Bridge sulla Kancamagus Highway
La Russell-Colbath House lungo la Kancamagus Highway

Andiamo a cena nel pub davanti l’hotel (Sea Dog Brewing Company) dove Ale prende i gamberetti fritti e io un hamburger di tacchino con l’avocado ottimo. Facciamo amicizia con il cameriere Luigi, che a dispetto del nome non è italiano ma è rumeno, sa dov’è Trieste e ci racconta un po’ dei suoi giri in Italia 🙂

Domani ci spingeremo nel punto più a ovest di questo on the road e entreremo nel settimo stato di questo viaggio, il Vermont! Il tempo dovrebbe essere soleggiato, speriamo bene!

Stranezze on the road / 2

Day 13 – Mount Washington Auto Road, Kancamagus Hwy, ponti coperti vari

Ed è arrivato il giorno dell’imprevisto! In ogni on the road che si rispetti, come in una partita a Monopoli, si capita prima o dopo sulla casella “imprevisti”, e a noi è toccato oggi, dopo 13 giorni passati lisci. Antefatto e piccolo spoiler: al ritiro della macchina alla Sixt di New York, il cruscotto segnava la spia “Change engine oil soon”, ma siccome succede spesso che le macchine a noleggio non vengano resettate dopo i rabbocchi e i tagliandi, non ci abbiamo dato molto peso. “Soon”, poi, non sembrava perentorio come “Now”, perciò siamo andati avanti a macinare miglia come se niente fosse. Fine dello spoiler, andiamo per ordine 🙂

Il Comfort Inn and Suites di stanotte, a North Conway, è stato uno dei migliori hotel di questo viaggio: ieri sera prima di andare a dormire abbiamo fatto la lavatrice, comodissimamente, visto che la laundry era proprio davanti alla nostra camera, e abbiamo riposato bene in un letto comodissimo.

Stamattina colazione (ottima e varia, c’erano anche degli ottimi chocolate chip muffin) e via verso la prima meta di giornata, la Mount Washington Auto Road!

Si tratta di una strada a pagamento (abbiamo pagato 40$ + 15$ passeggero, quindi totale 55$) che conduce sulla vetta del Mount Washington, il monte più alto degli Appalachi e dell’est degli Stati Uniti (quasi 2000 metri). La particolarità di questa strada è che è molto ripida, e pertanto soprattutto in discesa bisogna stare attenti a non surriscaldare i freni. 

Paghiamo la fee di ingresso, imbocchiamo la strada (meravigliandoci perché la pensavamo più ripida, non per fare i soliti fastidiosi ma a Trieste – stradina di casa nostra compresa – abbiamo strade moooolto più ripide, ma probabilmente non così lunghe), e a metà circa (è lunga 8 miglia) ci fermiamo in un viewpoint per scattare qualche foto. Scendiamo… e sentiamo un forte odore di bruciato che arriva dal cofano! Ale lo apre per controllare, e l’asticella dell’olio è praticamente asciutta O_O Controllando sul computer della macchina, infatti, segna 0%. Aiuto. E adesso? Siamo bloccati a metà di una strada ripidissima, abbiamo paura di surriscaldare il motore e di bruciarlo, Ale già si vede costretto a ripagare alla Sixt il valore dell’intera auto…

Io, ansiosa perenne, sempre sull’orlo di un attacco di panico, sono incredibilmente calma, forse per compensare l’attacco d’ansia di Ale. Cosa possiamo fare? Proviamo a tornare giù, all’inizio della strada, dove ho visto un piccolo distributore con gift shop. Sono le 4 miglia in discesa più lunghe della nostra vita, ma alla fine riusciamo a tornare giù senza avvistare fumo che esce dal cofano. La signora del gift shop ha una bottiglietta d’olio motore, ma probabilmente non è quella giusta: telefona allora al suo supervisore, e arriva in men che non si dica un meccanico del servizio di controllo della Mt. Washington Auto Road che verifica il livello dell’olio, ci dice che in realtà ce n’è ancora un po’ quindi possiamo andare nel paesino di Gorham, a 10 miglia di distanza, e comprare l’olio giusto da O’Reilly, un negozio di ricambi auto. Così facciamo, e alla modica cifra di 30$ (che spero di farmi rimborsare dalla Sixt, visto che ci hanno dato una macchina senza olio) risolviamo il problema! Fiuuuuuuu, che panico! Abbiamo già provato l’ebbrezza del carro attrezzi negli Stati Uniti nel 2010, non vorremmo riprovarla, ecco.

Ritorniamo alla Auto Road, reimbocchiamo la strada panoramica e stavolta riusciamo ad arrivare in cima: la strada effettivamente è ripida ma soprattutto molto esposta nell’ultimo tratto, in alto troviamo nuvole basse e sole ad alternarsi, scattiamo qualche foto, constatiamo che fa meno freddo del previsto (la cima di Mt Washington in inverno è una delle località più fredde del paese, e qui è stata registrata la raffica di vento più forte mai registrata dall’uomo).

Quasi in cima al Mount Washington
In cima al Mount Washington si può arrivare anche con un (non economico) trenino
Il Mount Washington batte decisamente Trieste!

Lo scherzetto dell’olio ci ha portato via un bel po’ di tempo, quindi i nostri programmi di oggi saltano parzialmente: imbocchiamo nuovamente la Kancamagus Hwy per vedere i viewpoint saltati ieri con il sole, e facciamo anche un piccolo trail che porta alle Sabbaday Falls, bellissime cascate piene d’acqua. Non c’è tempo ahimè per il trail di Flume Gorge, ci facciamo bastare le cascate.

Viewpoint sulla Kancamagus Highway
Sabbaday Falls

Ormai sono già le 15 e non ci resta molto tempo, abbiamo due ore e passa di strada fino a Burlington e riusciamo a inserirci qualche sosta fotografica (trovo una vendita di zucche davvero scenografica!), qualche ponte coperto (con anche un paio di deviazioni per andare a scovare quelli più sconosciuti) e una sosta in un Walmart gigante, dove compriamo per soli 21$ un meraviglioso borsone con le ruote che si piega fino a diventare una borsa piccolissima (ci serviva una borsa aggiuntiva, per mettere gli acquisti fatti).

Stasera dormiamo a Burlington (anzi, a nord di Burlington) in un motel particolarissimo, lo Starlight Inn, a tema cinema e con un drive in davanti! Stasera ahimè però non c’è nessun film 🙁

Piccolo problemino all’arrivo, perché non c’è nessuno per fare check in e non troviamo neanche, come spesso accade, la busta con la chiave fuori dalla porta. Chiamiamo il numero scritto all’ingresso e ci comunicano semplicemente che la nostra camera è la 11 e che la chiave è nascosta :-)))

Camera enorme, con un bagno doppio e anche frigo e microonde. Penultima notte on the road!

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