
Arrivati a Moab dopo aver esplorato Capitol Reef e Goblin Valley, facciamo check in all’Adventure Inn & Motel, che ci ospiterà per due notti, e andiamo a cenare alla Moab Brewery, dove eravamo stati nel 2010: la qualità forse è un po’ calata, e incrociamo anche un viaggio organizzato di italiani in pullman… li avrei uccisi uno ad uno da quanto casino facevano.

Proviamo a percorrere la Potash Road a Canyonlands
La mattina ci alziamo con l’idea di fare lo sterrato POTASH ROAD + SHAFER TRAIL, motivo per cui abbiamo scelto di noleggiare un SUV per questo on the road… ma il fatto di non aver potuto scegliere, alla Hertz di San Francisco, un’auto high clearance 4×4 alta a sufficienza ci fa desistere dal proseguire già all’inizio del percorso. Ci sono davvero troppe buche, e in salita, senza un 4×4, Ale non se l’è sentita di proseguire. Affrontare queste strade sterrate, infatti, mette di fronte all’eventualità, nel caso succeda qualcosa (anche banalmente una gomma scoppiata), di non vedersi coperti dall’assicurazione i costi di un carro attrezzi. Ci accontentiamo perciò di aver percorso poche centinaia di metri e di aver visto i petroglifi lungo la strada, facciamo dietro front e torniamo indietro, fermandoci per una sosta fotografica alla celebre ferrovia lungo il Colorado, punto di inizio del trail per il CORONA ARCH (che faremo un’altra volta). Lungo la strada che porta all’inizio della Potash Road si possono ammirare degli interessanti petroglifi indiani.










Dead Horse State Park
Ci dirigiamo verso CANYONLANDS lungo le strade “ufficiali” (la Potash Road ci avrebbe fatto arrivare nel cuore del parco in circa un paio d’ore di sterrato), e ci fermiamo prima di arrivare al DEAD HORSE STATE PARK, parco statale (quindi non compreso nella tessera dei parchi), dove prendiamo un acquazzone estivo durato 10 minuti che ci rovina in parte le fotografie.

Canyonlands
Entriamo a CANYONLANDS e ci fermiamo in tutti i viewpoint del parco, uno dopo l’altro, uno più meraviglioso dell’altro, finendo con il breve trail per il MESA ARCH: l’ideale sarebbe stato vedere l’arco all’alba o al tramonto, ma ci accontentiamo, anche se fare una foto senza gli onnipresenti giappi in mezzo è un’impresa.
Ogni overlook del parco ti lascia senza parole: l’immensità di Island in the Sky, la zona di Canyonlands che abbiamo scelto di esplorare oggi, si estende ai nostri piedi, ci sembra veramente di essere in cima al mondo.
















Canyonlands resta uno dei miei parchi preferiti: dà una sensazione di immensità pazzesca, sembra di essere in cima al mondo. Peccato non essere riusciti a fare la Potash Road (se la imboccavamo dall’alto e la facevamo in discesa probabilmente non ci sarebbero stati problemi), sarà una scusa per tornare. Facciamo comunque un sacco di foto e di video, e torniamo in hotel felici e soddisfatti comunque. Stasera ceniamo al Moab Grill (posto un po’ sfigato ma mangiamo bene), facciamo un giretto per i negozietti della Main Street (Moab è davvero molto turistica), e andiamo a nanna, domani tocca ad Arches!
Che paesaggi pazzeschi…! Ultimamente sono meno attratta dagli USA ma vedere queste foto mi fa venire voglia di partire prima di subito!
Il Dead Horse semplicemente pazzesco…
PS. Anche per me i petroglifi sono super affascinanti!