
Quando abbiamo prenotato il viaggio di Capodanno a New York per sfruttare i voucher di American Airlines del viaggio saltato quest’estate, abbiamo deciso, essendo la quarta volta nella Grande Mela, di unire qualche giorno in una città vicina non ancora visitata: a Philadelphia e Washington c’eravamo già stati (anche se nel 2012), quindi la scelta naturale è caduta su Boston. 4 giorni in mezzo alla visita di New York (che trovate qui) sono stati dedicati perciò alla scoperta della città più antica d’America, che – spoiler – vi dico subito ci è piaciuta tantissimo.
Partiamo il 4 gennaio alle 14 con il treno dalla Moynihan Hall della Penn Station di New York: il tempo fa schifo, perciò il viaggio, di 4 ore e mezza, non è affatto panoramico e non ci permette di vedere quasi nulla degli stati del New England che attraversiamo (Connecticut, Rhode Island e Massachusetts). Arriviamo a Boston all’ora di cena, raggiungiamo l’hotel facilmente con la metropolitana e ci rendiamo subito conto che non siamo più a New York: distanze ridotte, negozi che chiudono presto, poca scelta per cenare attorno all’hotel (abbiamo scelto il particolare e panoramicissimo CitizenM Boston North Station, situato praticamente dentro il complesso del TD Garden casa dei Boston Celtics). Mangiamo perciò un ramen – ottimo – in un locale sotto l’hotel e andiamo a letto presto.


Il primo giorno pieno alla scoperta di Boston parte con una colazione da Dunkin’ Donuts sotto l’hotel, ed è dedicato interamente al Freedom Trail, un percorso pedonale di 4km, segnato a terra da mattonelle rosse, che tocca tutti i principali punti storici della Rivoluzione Americana, che qui a Boston ha mosso i primi passi. Boston è davvero una città a misura d’uomo (e deserta, in questi primi giorni dell’anno), molto europea come architettura e come atmosfera, e si gira tranquillamente a piedi. Partiamo, dopo aver attraversato la collina di Beacon Hill, piena di meravigliose casette e ville, dal parco di Boston Common, dove al Visitor Center compriamo una guida del Freedom Trail molto dettagliata e facciamo amicizia e due chiacchiere con un ranger, che ci spiega un sacco di cose sul percorso che andiamo a cominciare.












Passando per la Massachusetts State House, il Granary Burying Ground, varie chiese e la Old State House che visitiamo anche all’interno (è l’edificio più antico ancora in piedi a Boston: qui è stata letta per la prima volta la Dichiarazione d’Indipendenza il 18 luglio 1776 e qui davanti, il 5 marzo 1770, ha avuto luogo il Massacro di Boston) – c’è un biglietto cumulativo con la Old South Meeting House – arriviamo alla Faneuil Hall. Essendo sito gestito dal National Parks Service, è possibile apporre il timbro sul proprio Passaporto dei Parchi (che ho fatto bene a portare); ne approfitto anche per fare un po’ di shopping a tema (compro un libro sui parchi nazionali e anche un bellissimo puzzle).











Per pranzo ci fermiamo nel vicino Quincy Market per il primo pasto tipico del New England – clam chowder e lobster roll – per poi proseguire lungo il Freedom Trail attraverso il North End (la Little Italy di Boston, molto più autentica di quella di Manhattan) dove troviamo la casa di Paul Revere, il patriota che con una cavalcata notturna avvertì dell’imminente attacco delle truppe inglesi, e la Old North Church (ahimè chiusa nel mese di gennaio).


















Attraversiamo il Charles River fino ad arrivare a Charlestown, cittadina ora inglobata nel comune di Boston, dove risaliamo la collina fino a raggiungere il monumento di Bunker Hill (anche questo sito NPS, quindi altro timbro sul passaporto). Ahimè ci facciamo venire la malaugurata idea di salire i 294 gradini che portano in cima, dove non c’è NESSUN panorama da vedere visto che ci sono solo poche finestrelle appannate e dai vetri rovinati e il tempo fuori è grigio e nebbioso. Insomma, ci lasciamo i polmoni e le gambe per niente 🙂




Con le gambe tremanti e sudatissimi per la scarpinata, ridiscendiamo la collina per completare il Freedom Trail nel porto, dove visitiamo con visita guidata la USS Constitution, vascello in legno simile alla nostra Vespucci, ancora in servizio e che al momento ha il primo comandante donna della sua storia. Finita la visita, prendiamo il Water Shuttle che per solo 2,75$ (una corsa della metropolitana) ci riporta al Long Wharf nel centro di Boston, dove dopo una bellissima attraversata panoramica sullo skyline di Boston arriviamo all’imbrunire (16:40), decisi a fare ancora un giretto in centro… ma in città sembra sera inoltrata, la città è deserta, i negozi stanno chiudendo, i locali anche… per perdere un po’ di tempo prima di cenare ad un’ora da ospedale andiamo al Quincy Market, dove troviamo ancora qualcosa aperto e facciamo merenda con una fetta di torta. Riusciamo a tirare fino alle 19 scarse per mangiare in un pub irlandese dove Ale prende un piatto di pesce misto con mashed potatoes e io del riso con pollo al curry ottimo.











Il secondo giorno a Boston ci svegliamo di nuovo alle 6 (ormai di più non si riesce a dormire) con un tempo schifoso: freddo, grigio e soprattutto con una pioggerellina sottile e fastidiosa che ti bagna gli occhiali e ti entra nelle ossa. L’idea oggi era di andare ad Harvard ma con questo tempo scegliamo di restare in città, incamminandoci verso il Quincy Market (ancora tutto chiuso) e il quartiere di Back Bay, attraversando il Boston Common e il Public Garden.






Vediamo la Trinity Church da fuori, e la bellissima Boston Public Library, dove invece entriamo, per poi incamminarci verso Chinatown (dove compro due panini/tramezzini cinesi confezionati assurdi), Theatre District (la Broadway di Boston) e Downtown fino al Seaport District. Qui ci fermiamo a pranzare al The Barking Crab, un locale tipico del New England, sul mare, a base di pesce e lobster roll. Torniamo verso Downtown per un po’ di shopping… ma dobbiamo tornare di corsa in hotel, abbiamo tutti e due mal di pancia, sarà stato il pesce o il freddo?










Dopo la pausa, ripresi, usciamo di nuovo per girare senza meta tra Downtown e Theatre District… c’è più gente di ieri in giro, ma comunque i negozi e i locali chiudono prestissimo. Facciamo una lunga passeggiata sul lungomare (con un freddo becco), e finiamo di nuovo a mangiare alle 18:30 nello stesso pub irlandese di ieri, dove prendiamo un’ottima Shepherd’s Pie e assaggiamo una fetta (ahimè congelata) della tipica Boston Cream Pie, e via a letto! Domani abbiamo il treno per New York molto presto. Questo assaggio di Boston ci è piaciuto un sacco: dobbiamo però tornare d’estate, per goderci il Seaport District, per andare ad Harvard e al MIT, magari anche per fare l’escursione di whale watching…


Ciao Giada, quanti giorni consigli di stare a Boston? Tre che siano sufficienti?
Tre sono perfetti per fare il Freedom Trail con tutte le soste, visitare anche il North End e Back Bay, e dedicare una giornata a Harvard e al MIT.