La mia quarta volta a New York, attraverso il diario di viaggio giorno per giorno! Sarà un luuuungo articolo con un sacco di foto, quindi utilizzate l’indice per andare subito alla sezione che vi interessa.
Prima di tutto, per organizzare la vostra vacanza a New York – che sia la prima o la decima volta – la mia guida New York e New England Travelbook potrebbe esservi mooooolto utile (la trovate qui: New York e New England Travelbook).
- Dove dormire a New York
- Come spostarsi a New York
- Primo giorno: arrivo a New York, Battery Park, World Trade Center, Oculus
- Secondo giorno: MET, Central Park, zona Times Square
- Terzo giorno: Intrepid Air & Space Museum, The Edge, High Line, Bryant Park
- Quarto giorno: Tour di Harlem, Central Park, partita NBA
- Quinto giorno: South Street Seaport, Wall Street, Federal Hall – si parte per Boston!
- Sesto giorno: Chinatown, Little Italy, Soho, Washington Square Park, Union Square, Madison Square Park, Fifth Avenue, Rockefeller Center, Times Square
- Settimo giorno: Rockefeller Center, Circle Cruise, Summit One, Ellen’s Stardust Diner
- Ottavo giorno: Tour di Brooklyn, ponte di Brooklyn, One World Observatory
Dove dormire a New York?
Il pernottamento a New York è sempre stata una voce di spesa particolarmente pesante, e, dopo la pandemia, se possibile i prezzi sono aumentati ancora, al punto che la Grande Mela è ufficialmente ormai la città più cara del mondo, non solo per quanto riguarda gli hotel ma anche per il cibo e le spese di tutti i giorni. Nelle 3 volte precedenti a New York abbiamo dormito in diverse zone della città – la prima in un hotel extralusso vista Central Park (era il nostro viaggio di nozze!), la seconda in un dignitoso ma piccolissimo 3 stelle a Tribeca, la terza in un Best Western a Brooklyn, che ci aveva permesso di risparmiare un po’.
Stavolta la scelta à caduta, come zona, su due hotel di Downtown – Financial District, che ci hanno permesso di risparmiare un po’ rispetto agli hotel in zona Times Square (parliamo comunque di prezzi folli, essendo Capodanno, in media di 350$ a notte a camera) e la scelta si è rivelata vincente. Ottima zona, molto tranquilla, ben collegata. Il primo hotel – Conrad Downtown – è un 5 stelle trovato ad un prezzo pari ad un hotel di Brooklyn con un’offerta a tempo di Expedia, hotel meraviglioso, camera enorme (una vera e propria suite con due ambienti più bagno e doccia enorme separata) proprio davanti al centro commerciale Brookfield Place e a pochi metri dal World Trade Center. Questo il room tour che ho pubblicato su Instagram:
Il secondo hotel, sempre in zona Financial Center, ancora più a sud, è l’Hilton Garden Inn Financial Center, dove abbiamo trovato un’offerta per la camera water view (vista sulla stazione di partenza dello Staten Island Ferry) colazione alla carta compresa.
Come spostarsi a New York
A New York si cammina tanto ma è assolutamente fondamentale servirsi del capillare sistema di trasporti per tornare al proprio hotel e soprattutto coprire distanze che sembrano piccole ma invece sono enormi. La metropolitana porta più o meno ovunque, e all’inizio può essere di difficile comprensione, perchè a differenza di altre città europee sulla stessa banchina possono passare diverse linee, e non è sempre così intuitivo capire quale treno prendere. Ci sono due cose fondamentali che bisogna capire per padroneggiare il sistema:
- I treni possono andare DOWNTOWN (ossia verso sud, se consideriamo Manhattan) o UPTOWN (verso nord). Se sono al World Trade Center (sud) e voglio andare a Times Square, ad esempio, dovrò prendere un treno UPTOWN.
- I treni possono essere LOCAL (fermano in tutte le fermate, anche quelle minori) o EXPRESS (fermano solo nelle fermate principali e permettono perciò di raggiungere più rapidamente una destinazione).
Una volta capito il sistema, è molto più semplice orientarsi di quanto sembri. Ma che biglietti comprare? Conviene comprare la MetroCard settimanale (da lunedì a domenica) solo se si faranno più di 13 corse, altrimenti conviene comprare i biglietti singoli. È stato però di recente introdotto un sistema fantastico che permette di non fare la MetroCard ma di risparmiare lo stesso nel caso si facciano più di 13 corse in una settimana: basta pagare ai tornelli con carta di credito (sempre la stessa) o ApplePay / GooglePay, e il sistema Omny calcolerà automaticamente le 13 corse, non facendoci pagare più le successive.
Giovedì, 29 dicembre 2022 – Venezia
Un diario di viaggio che comincia ancora prima di partire: siamo all’hotel Torre Antica di Tessera, la sveglia domattina (anzi stanotte) suonerà alle 3:30 e alle 6:25 ci aspetta l’aereo per Madrid e poi per New York… non so come andrà questo viaggio, così tribolato e in un momento così difficile della nostra vita (chi mi segue su Instagram o Facebook sa come sono stati i mesi passati per noi, con il papà di Ale che stava male), non so se riusciremo a portarlo a termine, ma voglio essere ottimista…
Venerdì, 30 dicembre 2022 – Da Venezia a New York. Battery Park, World Trade Center e Oculus
Dopo aver dormito sì e no 3 ore perché non avevo sonno, Ale russava e sapevo di dovermi alzare prestissimo, ci alziamo al volo, lasciamo la macchina al solito parcheggio Marco Polo e via in aeroporto. Check-in veloce, siamo gentili e sorridenti con la hostess che vuole anche farci un upgrade nei posti più larghi sulle uscite di sicurezza ma c’è un solo posto disponibile quindi niente 🙁 Ora siamo al gate che aspettiamo l’imbarco.
In volo da Madrid a New York
Il primo volo scorre liscio, anche se Iberia obbliga ancora a mettere le mascherine a bordo e passare 3 ore con la FFP2 addosso, non essendo più abituati, non è facile. Arrivati a Madrid in anticipo, dobbiamo cambiare terminal (aeroporto enorme) e quando arriviamo al gate stanno praticamente già imbarcando. L’aereo è grande, i posti sono comodi e abbiamo scelto l’ultima fila, così non abbiamo nessuno dietro che ci tira calci nella schiena. Io attendo con ansia il pranzo, non ho fatto neanche colazione stamattina alle 4:30 🙂
Atterriamo al JFK in anticipo, non abbiamo letteralmente nessuno davanti a noi all’Immigration (mai successo!) e le valigie arrivano abbastanza presto (ma lo sappiamo già perché in ognuna abbiamo messo un Airtag, un dispositivo satellitare che ci permette di sapere sempre dove sono). Decidiamo, visto che non siamo stanchissimi ed è appena primo pomeriggio, di raggiungere l’hotel con la combinazione Airtrain + metro (un’ora e mezza di tragitto), ed è un’ottima scelta. Raggiungiamo il Conrad Downtown nel Financial District, prenotato qualche mese fa con un’offertona Expedia che ce l’ha fatto pagare come un 3 stelle a Brooklyn negli stessi giorni di Capodanno pur essendo un 5 stelle, al punto che io non ero sicura di trovare la camera… è invece la camera c’è ed è meravigliosa! Una vera e propria suite con soggiorno, bagno, doccia enorme separata e camera da letto con un enorme e morbidissimo letto king size. La cosa che mi piace di più (sembra una cavolata ma non lo è) è il distributore di acqua filtrata in camera 🙂
Usciamo praticamente subito per tirare più tardi possibile senza dormire, in modo da imbrogliare un po’ il fuso nei prossimi giorni (sarà inutile, almeno per quanto mi riguarda) e andiamo a fare una passeggiata lungo l’Hudson River. C’è un tramonto meraviglioso ad aspettarci e a darci il bentornati a New York (è la nostra quarta volta), e fa caldissimo, soprattutto rispetto ai -13 gradi di qualche giorno fa! Mi sa che abbiamo sbagliato la valigia 🙂 Ci spingiamo fino a Battery Park, la punta sud di Manhattan, dove mangiamo il nostro primo hotdog di questa vacanza (i prezzi sono decisamente aumentati… una volta con 2$ mangiavi un ottimo hot dog, ora il prezzo varia da 4 a 6$ a seconda della zona) e ci spingiamo fino al World Trade Center.
Nel frattempo si è fatto buio, entriamo nel centro commerciale dell’Oculus dove ci sono ancora le decorazioni natalizie (verranno tolte i primi giorni dell’anno nuovo) e un sacco di gente; la stanchezza comincia a farsi sentire (siamo svegli da quante ore?) così ceniamo da Shake Shack sotto l’hotel alle 18:30, torniamo in hotel e alle 20 scarse siamo già nel mondo dei sogni 🙂
Sabato, 31 dicembre 2022 – MET, Central Park, zona Times Square
Ahimè alle 3:30 siamo entrambi sveglissimi, maledetto fuso orario! Perdiamo tempo fino alle 7, ci vestiamo e siamo pronti ad affrontare l’ultimo giorno dell’anno. Andiamo a fare colazione in uno dei locali che mi ero segnata, gettonatissimo per i pancakes, Bubby’s a Tribeca… due pancakes tripli (enormi e molto buoni), una cioccolata calda e un bicchiere di spremuta ci costano la bellezza di 85$ comprese tasse e mancia. La colazione più cara della mia vita (ma buona e molto abbondante, almeno). Ero preparata ad un aumento pazzesco dei prezzi di New York ma non così tanto, domani dovremo attrezzarci diversamente se non vogliamo svenarci anche solo con il cibo.
Dopo la colazione più cara della nostra vita, ci incamminiamo verso la fermata della metro e passiamo per caso davanti alla caserma (ancora in funzione) usata per il film Ghostbusters (decorata per Natale). La nostra destinazione finale è il MET, il Metropolitan Museum, ancora (incredibilmente) mai visto nelle visite precedenti, che apre alle 10. Arriviamo in anticipo e facciamo due passi nell’Upper East Side, con i suoi palazzi eleganti con i portieri in livrea e le aiuole coltivate con cavoli ornamentali, e alle 10 precise cominciamo la nostra esplorazione del museo.
Inutile dire che non vediamo tutto, è troppo grande e con troppa roba (due milioni di pezzi che vengono esposti a rotazione!) per porterlo visitare completamente in un giorno. Inoltre il guardaroba oggi è chiuso e così dobbiamo portarci dietro i giubbotti e lo zaino (da tenere obbligatoriamente sul davanti) e questo ci stanca un sacco. Usciamo dal museo dopo 3 ore, dopo aver visto la sezione egizia (che dicono essere la più grande collezione egizia dopo Il Cairo – io ero convinta fosse a Torino, ma tant’è) con il meraviglioso tempio di Dandur, la sezione americana e un po’ di quella europea, e ci spostiamo a piedi verso Columbus Circle, attraversando Central Park.
Il tempo è schifoso, c’è una pioggerellina continua che rompe le scatole, arriviamo a Columbus Circle con l’idea di mangiare qualcosa da Whole Foods Market (più per la voglia di stare seduti all’asciutto che per la fame, vista l’abbondante colazione) ma c’è troppa gente e ad Ale non piace niente (!!!), così ci incamminiamo verso Downtown sulla Broadway alla ricerca di un posticino. Incrociamo la fila di pazzi che aspetta in fila per chilometri sotto la pioggia sperando di riuscire ad entrare a Times Square per la serata di Capodanno, e troviamo un Wendy’s non troppo pulito ma con tavolini liberi dove ci fermiamo una mezz’oretta (e mangiamo pure un Dave Burger – cheeseburger – con patata al cartoccio). Stanchissimi, bagnati, con i piedi doloranti, la prospettiva di stare in giro ancora 9 ore per aspettare la mezzanotte ci uccide… così decidiamo di tornare a riposare in hotel (in fin dei conti siamo svegli dalle 3:30 di mattina e a me è anche tornato il mal di testa che mi accompagna dal volo intercontinentale).
Peccato che arrivati in hotel scopriamo che non ci hanno ancora rifatto la stanza! Fermiamo una cameriera ai piani, le chiediamo di rifare la camera, e nel frattempo attendiamo un po’ sui divanetti nella hall. Ale va a prendere una Coca e un milkshake al cioccolato con la panna da Shake Shack sotto l’hotel (il loro milkshake resta il più buono, per me), dopo un’ora riproviamo ad andare in stanza ma niente da fare, ancora da rifare! A questo punto facciamo le nostre rimostranze alla reception, che manda subito un’altra cameriera a rifare al volo la stanza. Alle 18, finalmente, riusciamo a riposarci un po’, Ale dormicchia anche un po’ (io stavo per) e alle 19:15 usciamo, un po’ controvoglia, per andare a mangiare qualcosa in zona Broadway per poi andare a Central Park ad aspettare la mezzanotte e i fuochi d’artificio. Il tempo fa sempre schifo, piove e tira anche vento, giriamo un’ora sotto la pioggia in mezzo ad un milione di sfigati disorganizzati come noi senza meta (e spesso senza ombrello e vestiti inspiegabilmente da Capodanno pur non avendo prenotato alcun ristorante: ragazze in sandali aperti tacco 15 e minigonne glitterose senza calze): i fast food sono tutti chiusi o in chiusura, non c’è nessun’altra possibilità di mangiare qualcosa senza aver prenotato che non sia un hot dog al baracchino sotto la pioggia… alle 21:20 la pioggia comincia ad aumentare, e noi, bagnati e infreddoliti, all’idea di passare altre due ore e mezza così solo per aspettare i fuochi ci diciamo TORNIAMO IN HOTEL, CHI CE LO FA FARE :-))) In questo modo non dobbiamo neanche affrontare il ritorno in metro dopo mezzanotte con un milione di persone. Prendiamo perciò la metro alle 21:30, con un sacco di gente in giro che di Capodanno non gliene frega una mazza, e arriviamo in hotel (anche qui la hall piena di gente totalmente disinteressata a Capodanno) con l’idea di prendere una pizza in camera al ristorante dell’hotel, che doveva chiudere alle 22… e invece la cucina è chiusa prima del previsto 🙁 Secondo “intoppo”, dopo la camera non rifatta, sicuramente non all’altezza di un hotel 5 stelle. Ripieghiamo perciò sul minibar, festeggiando l’arrivo del nuovo anno con una barretta Snickers (5$) e un pacchetto di microbiscotti (12$), cercando di non addormentarci 🙂 Tanto Capodanno è un giorno come un altro, soprattutto quest’anno, per noi.
Domenica, 1 gennaio 2023 – Intrepid Air & Space Museum, The Edge, High Line, Bryant Park
Il primo gennaio mi sveglio di nuovo prestissimo (alle 5) con il jetlag e soprattutto con ancora il mal di testa fotonico, e aspetto due ore che Ale si svegli per decidere cosa fare a New York il primo giorno dell’anno. Non abbiamo programmato nulla, ma alla fine sarà una giornata perfetta! Il mal di testa passa per non ritornare più, per fortuna, c’è un sole stupendo fuori e fa caldo tutto il giorno! Usciamo dall’hotel alle 8, prendiamo la metro in direzione della 42esima e ci incamminiamo attraverso una Times Square deserta (pensare che fino a poche ore fa qua c’erano migliaia di persone stipate sotto la pioggia) verso l’Hudson, obiettivo (finalmente dopo 3 volte): la visita della portaerei Intrepid! Facciamo una pausa colazione molto più economica di ieri da Dunkin’ Donuts (12$ in due), arriviamo sul fiume prima dell’apertura del museo e attendiamo tra ciclisti, jogger, cagnolini a spasso, in un’atmosfera davvero bella e rilassata.
Il museo della Intrepid (e la portaerei stessa) è davvero enorme: comprende infatti un sottomarino che si visita interamente, la portaerei vera e propria, alcuni “add on” a parte (un aereo Concorde, simulatori e realtà virtuale) e addirittura un hangar, montato sul ponte dell’Intrepid, che ospita lo Space Shuttle Enterprise! Rimaniamo sull’Intrepid 3 ore, e piace tutto molto anche a me (questa visita era una fissa di Ale, che infatti è felice come un bimbo).
Finito il giro ci incamminiamo verso il complesso di Hudson Yards: scattiamo mille foto a The Vessel, prendiamo i biglietti per salire sull’osservatorio di The Edge per un’ora dopo e nel frattempo andiamo a pranzare con una paella nel Mercado Little Spain nel piano interrato del centro commerciale. Alle 14:10 saliamo al 100esimo piano e rimaniamo due ore a fare 1000 foto alla città con la bocca aperta e a camminare (anche Ale) sulla piattaforma trasparente.
Pian piano il sole cala e ci gustiamo così anche il panorama con il tramonto: una volta tornati al ground floor, percorriamo quasi tutta la High Line, scattando foto ai grattacieli illuminati di rosso, all’Empire e all’Hudson, fino al Chelsea Market dove facciamo un breve giro ma non mangiamo nè compriamo nulla. Prendiamo la metro fino a Bryant Park, per vedere il mercatino natalizio che è l’unico ancora aperto (gli altri hanno chiuso tutti il 24 dicembre), ma non troviamo l’atmosfera natalizia che ricordavamo dall’ultima visita a inizio dicembre 2014; passiamo da una Times Square nuovamente stracolma (troppo) e ceniamo da Junior’s Cheesecake con ribs, cheeseburger e ovviamente una delle loro celebri cheesecakes (gnammmm).
New York è per certi versi la stessa del 2014 e sotto altri aspetti è invece molto diversa. Sempre pazza, sporca, puzzolente ma bellissima, soprattutto al tramonto. Vedremo che sorprese ci riserverà ancora 🙂
Lunedì, 2 gennaio 2023 – Tour di Harlem, Central Park, partita NBA
Stamattina è il turno del tour guidato di Harlem con Ricky Russo, un triestino che vive a New York da 10 anni conosciuto per caso col passaparola qualche settimana fa: il tour ci piace tantissimo, al punto che prenotiamo anche il tour di Brooklyn per domenica prossima, il nostro ultimo giorno a New York. Siamo noi e una famiglia di Monfalcone, e vediamo – con spiegazioni un po’ in italiano e un po’ in triestino :-))) – i punti principali di Harlem, compreso l’Apollo Theatre, il Theresa Hotel e Rucker Park, il campetto di basket più famoso del mondo! I tour di Ricky sono incentrati sulla musica, i film, le serie TV, oltre che sulla storia del posto.
Finito il tour con una buonissima fetta di torta in una pasticceria/caffè ungherese davanti la Cattedrale di St John the Divine, ci incamminiamo attraverso la Columbia University (nel cui fornitissimo store compro una bella – ma costosa – shopper di stoffa) verso l’Upper West Side. Ci fermiamo a mangiare al Metro Diner, storico diner anni ’50 frequentato dalla gente del quartiere dove io prendo un club sandwich e Ale un pollo fritto alla maniera del Sud con mashed potatoes. Seduti al tavolo, cominciamo a vedere sul cellulare la partita della Pallacanestro Trieste che, a distanza di migliaia di chilometri, sta giocando la partita odierna di campionato, e finiamo su una panchina a Central Park. Facciamo due passi nel parco, lungo il Reservoir e fino al Belvedere Castle, e prendiamo la metro davanti al Museo di Storia Naturale per andare a vedere del basket dal vivo stavolta al Barclays Center di Brooklyn – ci aspetta l’NBA!
Si fronteggiano Brooklyn Nets e San Antonio, e la partita è a senso unico (San Antonio ne prende 30): vedere dal vivo Kevin Durant e Kyrie Irving, per due appassionati di basket come noi, è fenomenale! Il palasport è immenso e anche pienotto, ed è un vero spettacolo, con le cheerleaders, gli spettacolini durante i time out e anche le celebrities in prima fila (stasera c’era ad esempio il calciatore francese Mbappé). Ceniamo con un hotdog durante la partita, come i veri tifosi americani, e torniamo in hotel, che domattina si prende il treno per Boston!
Martedì, 3 gennaio 2023 – South Street Seaport, Wall Street, Federal Hall – si parte per Boston!
Il nostro treno per Boston parte dalla nuovissima Moynihan Hall della Penn Station alle 14, perciò abbiamo tempo per un giretto senza stress stamattina. L’idea era quella di salire sull’osservatorio One World, che è proprio davanti al nostro hotel, ma il tempo fa di nuovo schifo e la cima del grattacielo è immersa nelle nuvole, direi che sarebbero soldi buttati. Lasciamo perciò a malincuore il Conrad Hotel, facciamo due passi fino al South Street Seaport, Wall Street, Federal Hall (bellissima, gratuita e poco conosciuta, e inoltre sito gestito dal National Park Service, dove troviamo un ranger, uno store dove fare il timbro sul passaporto dei parchi e una mostra sui parchi nazionali)… la colazione stamattina la facciamo al Café Hestia, un locale di quelli “a peso”, normalmente frequentati dai colletti bianchi di Wall Street, con french toast, scrumbled eggs e bacon. Comincia a piovere di brutto, così andiamo a recuperare le valigie lasciate in custodia in hotel e ci avviamo verso la Penn Station, dove pranziamo con un cheeseburger. Ci fermeremo a Boston 3 notti, qui il diario di viaggio della nostra visita.
Venerdì, 6 gennaio 2023 – Chinatown, Little Italy, Soho, Rockefeller Center, Times Square
Dopo la nostra 3 giorni a Boston, riprendiamo il treno per New York dalla South Station alle 9:15, dopo una corsa assurda, con le valigie dietro, perché la metropolitana ha un inspiegabile ritardo e abbiamo paura di perdere il treno. Per fortuna che a Boston si va a piedi dappertutto! Arriviamo a New York alle 13:45, puntualissimi, e con la metro da Penn Station raggiungiamo il terzo ed ultimo hotel di questa vacanza, l’Hilton Garden Inn Financial Center: molto panoramico (abbiamo preso la camera water view che dà sulla baia e sulla stazione di partenza dello Staten Island Ferry), pulito ma sicuramente più vecchiotto degli altri due (moquette polverosa a terra, calorifero vecchio stile…).
Lasciamo le valigie in camera e usciamo subito, l’idea per oggi pomeriggio è camminare, camminare, camminare e recuperare un po’ di cose che volevo vedere (e assaggiare ;-)) e che mi ero segnata da casa. Prendiamo perciò la metro fino a Canal Street e cominciamo la nostra risalita di Manhattan da Chinatown, sempre piena di gente, colori, carretti, bancarelle, anche se dopo la pandemia non si vedono più le anatre laccate appese fuori dai negozi e dai ristoranti e molte cose sono confezionate e dietro dei vetri.
Dopo Chinatown è il turno di Little Italy, che come ben sappiamo vera Little Italy non è, e da cui scappiamo quasi subito, allergici come siamo agli italiani all’estero che, in vacanza in un paese straniero, sembrano non voler cercare altro che un buon caffè o un piatto di spaghetti, e sperano di trovarli in quartieri evidentemente super turistici e poco autentici come questo. Degno di nota, su Mulberry Street, il murales dedicato ad Audrey Hepburn.
Ci incamminiamo poi attraverso Soho e la New York University, NoHo, Washington Square Park (meraviglioso al tramonto), Union Square, Madison Square Park fino al Rockefeller Center, dove speravamo di vedere ancora lo spettacolo luci e suoni sulla facciata di Saks ma è gennaio inoltrato ormai, le festività natalizie per i newyorkesi sono finite. Una camminatona pazzesca, quindi, con soste in alcuni negozi e soprattutto soste gastronomiche per assaggiare le famose cheesecake di Eileen’s (ne abbiamo presa una al cioccolato e caffè e una al lime che era pazzesca!) e i migliori cookies mangiati in vita mia, da Levain Bakery.
Arriviamo a Times Square ad ora di cena, dopo esserci fermati a fotografare l’Empire State Building illuminato e aver finalmente fatto una visita accurata della libreria Strand, dove scovo un libro usato sui parchi nazionali che aumenterà il peso della mia valigia ma che non potevo lasciare là. Passiamo anche per il negozio ufficiale di Harry Potter, davvero pazzesco. Decidiamo di cenare da Bubba Gump, per prendere i gamberi al cocco e lime che ci erano tanto piaciuti a Miami nel 2019, ma che troviamo un po’ insipidi (piccola delusione).
Sabato, 7 gennaio 2023 – Rockefeller Center, Circle Cruise, Summit One, Ellen’s Stardust Diner
Oggi giornata pienissima! In questo hotel abbiamo la colazione alla carta compresa, e perciò cominciamo la giornata con french toast, scrambled eggs e bacon, e ci spostiamo subito in zona Bryant Park, dove non c’è più il mercatino ma c’è ancora la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Ci fermiamo qualche minuto a guardare i pattinatori – più o meno provetti – con una seconda colazione in mano (cioccolata calda con panna e marshmallows!), e poi ci dedichiamo allo shopping di souvenir, da Piq, un negozio originale e diverso dal solito all’interno del Rockefeller Center, dove c’è anche il negozio ufficiale della NBC con un sacco di gadgets di Friends, Jimmy Fallon e The Office.
Mezzogiorno si avvicina, e noi ci incamminiamo verso l’Hudson perchè abbiamo prenotato la crociera “Best of NYC” della Circle Cruise, che in due ore e mezza fa il giro di tutta Manhattan (che, ricordiamolo, è un’isola) attraverso East River, Harlem River e Hudson. Il giro è molto interessante (e la guida, David, un vero personaggio) anche se un po’ lunghetta.
Mangiamo a bordo, un hotdog e patatine, e scesi dalla barca alle 14:30, avendo prenotato la salita sul Summit One Vanderbilt alle 16:30, ci avviamo con calma, fermandoci al gift shop della NY Public Library (dove faccio incetta di matite e segnalibri a tema New York) e nella Grand Central Terminal (per un altro cupcake di Magnolia Bakery).
Alle 16:30 è il momento di salire in cima all’ultimo grattacielo con osservatorio inaugurato in città, il Summit One: abbiamo pagato un po’ di più per l’ora del tramonto ma ne vale decisamente la pena, vedere l’Empire State Building davanti a noi che si illumina, con tutta la città ai nostri piedi, ci dà delle emozioni fortissime. Questa città non mi stancherà mai. Rimaniamo sul Summit un paio d’ore, passando tutti i piani e le esperienze attentamente studiate per il visitatore (sì, siamo stati anche nel “piano delle palle”, anche se c’era davvero un sacco di gente, non oso immaginare nei giorni di Natale cosa dev’esserci), e per cena decidiamo di rimediare ad un’altra mancanza dei tre viaggi precedenti… mangiare da Ellen’s Stardust Diner! Si tratta di un diner dove i camerieri sono aspiranti attori e cantanti di Broadway, che si esibiscono perciò continuamente tra un cliente e l’altro. C’è ovviamente l’immancabile fila davanti la porta, lunga un isolato, ma scorre molto più velocemente del previsto e in mezz’ora scarsa siamo seduti al nostro tavolo, dove ci godiamo lo spettacolo e ci gustiamo anche un ottimo cheeseburger e un hot fudge brownie in due. Esperienza davvero super!
Domenica, 8 gennaio 2023 – Tour di Brooklyn, ponte di Brooklyn, One World Observatory
È arrivato l’ultimo giorno di questa vacanza 🙁 Abbiamo l’aereo alle 23:15, quindi abbiamo ancora davanti a noi un’intera giornata nella Grande Mela, che comincia con un’altra ottima colazione in hotel (stavolta a base di pancakes) e continua con un altro tour guidato con Ricky Russo, stavolta a Brooklyn! Siamo da soli, quindi il tour con il nostro concittadino si svolge interamente in dialetto triestino ed è troppo divertente! Ricky è un pozzo di storie, approfondimenti, ci fa conoscere Brooklyn Heights (vediamo anche la casa di Truman Capote, dove scrisse Colazione da Tiffany, e che è protagonista di un suo libretto che trovate qui), DUMBO (con sosta caffè al Time Out Market, il corrispettivo di Brooklyn del Chelsea Market) e finiamo attraversando a piedi il ponte di Brooklyn, che ha una storia pazzesca (che, se sapete l’inglese, potete approfondire qui).
A salutarci, oggi, c’è un bellissimo sole (anche se fa più freddo dei giorni precedenti), e ci godiamo davvero questa passeggiata. Finito il tour davanti a City Hall, riusciamo ad inserire in extremis una delle ultime cose che ci mancavano, la salita sull’osservatorio One World: un panorama di New York diverso dagli altri osservatori, aperto sulla baia. C’è pochissima gente, un bellissimo sole, e salutiamo dall’alto questa città meravigliosa!
Per l’ultimo pranzo – tardi – a New York scegliamo di tornare da Ellen’s Stardust Diner, dove non c’è neanche fila e l’atmosfera, di domenica a pranzo, è un po’ più soft rispetto al sabato sera (diciamo che il sabato sera probabilmente sono di turno i camerieri/cantanti più bravi ed espansivi) ma io mi gusto un hamburger con sopra i maccaroni&cheese che è tanto assurdo quando buono :-))). Decidiamo di tornare a prendere le valigie in hotel, nel Financial District, a piedi da Times Square, ripassando perciò da Strand e da Levain Bakery: il contapassi oggi segnerà 23 chilometri a piedi, ma ci sembrava il modo migliore per salutare – con un arrivederci – questa meravigliosa città!.
Ciao! Complimenti per il dettagliatissimo e utilissimo diario di viaggio e le splendide foto! Andremo a New York 5 giorni in agosto, passando per Boston Washington E Philadelphia. Consiglio: compriamo uno dei tanti city pass o non conviene? Sicuramente dobbiamo prendere i biglietti per Intrepid, Statua della Libertà, e un paio di osservatori. Grazie
Sicuramente, se è la prima volta e vedrete dei must, ti conviene il pass.
Grazie per avermi fatto rivivere il mio ultimo viaggio a New York fatto a Dicembre 2021. Spero di tornarci presto (….ahhh che voglia) seguendo anche i tuoi consigli.
Ho trascorso la mia domenica leggendo il tuo post, tra sogni e pianificazione del mio viaggio…. Il prossimo novembre arriverò a New York e mi hai dato tantissimi consigli utili.
Grazie!
Sono davvero felice di esserti stata utile! Nelle prossime settimane usciranno altri articoli su New York, visto che sono appena tornata dalla mia quinta volta :-)))